LA SALA DELLA LAVORAZIONE
DEL GRANO
La
mietitura, generalmente, iniziava dopo la festa di S. Antonio (13 giugno) a
partire dal grano più secco ed era fatta con la partecipazione di altre
famiglie. In questa sala troviamo gli oggetti che in antichità si
utilizzavano per questa lavorazione, "gliù iuvìgl", una sorta di
battitore costituito da due bastoni tenuti insieme da una striscia di
gomma che fungeva da snodo, con esso si batteva il grano quando non c'
era la trebbiatrice. Quest'ultima, invece azionata da un motore a
scoppio, veniva trasportata a spalla dote le sue piccole dimensioni
(intuibili dal nome "tr'biozza") e portata anche nelle località più
impervie, impossibili da raggiungere con la trebbia più grande trainata
dai buoi.
La piccola forca a cinque rebbi si utilizzava, invece, per separare la
pula dal grano, con essa infatti, si sollevava una piccola quantità di
grano che in presenza di vento si liberava dagli invogli. Anche il
setaccio serviva a separare il grano dalle impurità. Una volta trebbiato
il grano veniva quantificato con un apposita misura, "il tommolo",
corrispondente a 44/ 45 Kg. circa, con i suoi multipli e sottomultipli,
ed infine si conservava in grossi contenitori realizzati in canna per
consentire l'aerazione. il foro in basso, occluso solitamente do un
panno, serviva a prelevare la quantità di grano desiderata.
La sgranatrice per pannocchie, si utilizzava stando seduti sul cavalletto e ruotando la manopola per sgranare i chicchi di granoturco,
che finivano in un recipiente sottostante e si utilizzavano come alimento
per gli animali, ma anche per produrre la farina gialla ottima per la
preparazione di polente.
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Numeri utili:
Ufficio Turistico
Via P.zza Municipio
orario: 9,00 - 14,00
Tel. 0776/545011
Museo dell'Arte
Contadina e dell'Ulivo |
Via Porta Napoli
orario estivo: 9,00 - 20,00
orario invernale: 10,00 - 16,00 |
Grotte di Pastena
Via Grotte
orario estivo: 8,30 - 19,00
orario invernale: 10,00 - 16,00
Tel. 0776/546322

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