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LA SEDE
Il
museo è ubicato nei seminterrati della casa comunale. Questo palazzo
dell'ottocento, fu costruito ed abitato dalla famiglia Trani, della quale
vanno ricordati due esponenti che hanno ricoperto, a cavallo del secolo,
importanti cariche pubbliche, e cioè il Com. Vincenzo, ex questore di Roma
e Palermo e suo fratello, il Colonnello Ernesto Trani Sindaco di Pastena
dal 1923 al 1936 e Podestà dal 1926,
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Numeri utili:
Grotte di Pastena
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quando entrava in vigore
il "Regio Decreto " con il quale si aboliva il Consiglio Comunale e
subentrava il potere del Podestà per tutti quei comuni al disotto dei
5.000 abitanti. (vedere "Pastena di Ciociaria" di Dante Grossi ). Tra le
opere più importanti realizzate dal Col. Trani, negli anni in cui e stato
al potere, ricordiamo: l'istituzione di una scuola pubblica contro
l'analfabetismo, l'impianto dell'elettricità, pubblica e privata nel
Paese, la costruzione del Monumento ai Caduti, l'istituzione di un
servizio pubblico di trasporto che collegava Pastena alla stazione di
Isoletta, e del relativo servizio postale. Nel 1926 fece un pubblico
proclama di moralizazione civile: proibì, infatti, la bestemmia e il
turpiloquio nei luoghi pubblici. L'opera più grandiosa fu, comunque,
l'inaugurazione e la valorizzazione delle "Grotte di Pastena," il 29
Maggio 1927. Il manifesto originale è esposto nella sala frantoio,
insieme al ritratto del Colonnello.
Non avendo eredi diretti, questo
edificio, per sua volontà, divenne la sede dell'Ente Morale "Asilo
infantile Vincenzo Trani". Rimasto in disuso per circa un decennio, fu
rilevato alla fine degli anni ottanta dall'Amministrazione Comunale
guidata dal Sindaco Angelo D'Ovidio che, con grande spirito di creatività
e di profondo amore per le proprie tradizioni, è riuscito dopo
consistenti restauri a trasformarlo nel 1993, nel nuovo Palazzo
Municipale. Il Museo, che occupa i seminterrati, è stato inaugurato ed
aperto al pubblico nel 1994, gli oggetti esposti sono, come abbiamo già
riferito, di proprietà dei cittadini che hanno contribuito
all'allestimento di tale opera di grande prestigio per le generazioni
future e per il patrimonio culturale che il museo intende custodire e
tramandare.