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Una
scalinata conduce all'inizio di un lungo cunicolo che fu ampliato
artificialmente mediante l'impiego di parecchie mine tra il 1940 ed il 1950. Verso la fine del cunicolo si incontra una piccola nicchia di erosione o marmitta. Queste cavità, che spesso si presentano in serie, sono prodotte dal moto vorticoso delle acque, con l'aiuto dei ciottoli da queste trasportati nei tratti a forte pendenza. Continuando l'escavazione, esse tendono a sfiancarsi, fondendosi l'una con l'altra e consentendo così all'erosione di procedere come attraverso una serie di trapanazioni successive. Più tardi al riparo della pressione dell'acqua, ha iniziato a formarsi un deposito di carbonato di calcio all'interno della marmitta. Il cunicolo termina con una sala detta "Sala delle diramazioni", perché a questo punto si apre un bivio: a destra si sale un ripido pendio e, varcata una stretta apertura attraverso una fitta cortina di stalattiti colonari, si raggiunge la "Sala dei pipistrelli"; a sinistra prosegue il ramo principale verso la "Sala delle Meraviglie". In questa sala è visibile il massiccio concrezionamento della grotta; su di un lato c'è una colata simile alla testa di elefante, il suo colore avorio, nella parte superiore è dovuto al fatto che nessun'altro elemento si è mescolato con il carbonato di calcio di cui si è costituito; nella parte inferiore, invece, la colorazione è più scura per la presenza di ossidi di ferro e manganese. |